22 dicembre 2008

[mini]organizzazione 2: se dipende da internet mettilo fuori

Per decidere se un servizio debba essere gestito internamente o esternamente alla vostra azienda è sufficiente porsi una semplice domanda: se cadesse il collegamento ad internet potrei utilizzarlo comunque ?

Se la risposta è no, e lo è per posta elettronica e sito web, allora la decisione diventa molto semplice: affidate il servizio in outsourcing ad un gestore professionista. 
Vi libererete di parecchi grattacapi.

Giorgio Montanari (giorgio.montanari@gmail.com)

17 dicembre 2008

[mini]organizzazione

Illuminato ed ispirato dalla lettura di [mini]marketing, Vi propongo una semplice e rivoluzionaria idea per la Vostra organizzazione aziendale: eliminate il vostro apparecchio fax e sostituitelo con un buono scanner. 
L'ordine e l'efficienza prenderanno rapidamente il sopravvento sul caos di cartacce che infestano tutti gli uffici.

Giorgio Montanari (per chi ne volesse discutere ulteriormente: giorgio.montanari@gmail.com)

12 dicembre 2008

Basilea 2 va in campagna

Un Modello di Rating ad Hoc per L’Impresa Agricola

L’entrata in vigore della normativa bancaria, nota a tutti come accordo di Basilea 2, stimola grandi cambiamenti, in primo luogo all’interno del sistema bancario. 
Infatti, con la determinazione del patrimonio minimo che gli istituti bancari dovranno detenere come garanzia in relazione ai rischi assunti verso ogni singolo cliente, si introducono criteri più trasparenti ed oggettivi per la concessione del credito e la determinazione del suo costo verso la clientela.
Ciò sancirà nel tempo maggiore trasparenza all’interno della banca ma anche nei rapporti con i clienti. Quindi ora, e sempre più in futuro, nelle decisione di finanziare o meno un' impresa o un particolare progetto, l’intuito e la capacità professionale degli analisti bancari, nella loro alea di soggettività, saranno sempre più insufficienti per evitare errori o difformità di giudizio. 
Basilea 2 identifica la metrica che le banche dovranno utilizzare per esprimere il merito di credito della clientela attraverso la probabilità di default, di seguito denominata PD (probabilità che l’azienda sia insolvente entro un anno) e lascia però ampia autonomia nella definizione della metodologia da utilizzare. 
Il giudizio di Rating viene espresso poi con l’attribuzione ad una tra le classi che costituiscono le scale di Rating. 
Una scala tra le più utilizzate è quella di Standard’s & Poor con la classica attribuzione di AAA come massima affidabilità e D come massimo rischio di insolvenza.
L’unico elemento comune alle diverse modalità possibili di calcolo del Rating previsto dall normativa risulta essere l’obbligo di fissare ad ogni classe di Rating un esplicito livello di PD. In questo modo tramite gli intervalli di PD, sarà possibile confrontare scale di rating differenti e confrontare Rating interni di banche diverse o anche Rating elaborati da enti esterni.
Sarebbe riduttivo, tuttavia, pensare alla normativa legata a Basilea 2 come ad una normativa che interessa solo la struttura bancaria. Va colto invece in modo strategico ed intelligente questo segnale di cambiamento come grande opportunità anche da parte di tutte le imprese del tessuto economico nazionale.
Le imprese dovranno aumentare la propria capacità di produrre informazioni da sottoporre alle banche e maggiori capacità di analisi e di valorizzazione all’esterno del proprio business come ad esempio redazione di Business Plan, di Piani Finanziari accurati, Budget verosimili e Bilanci di esercizio più dettagliati.
Le indicazioni di Basilea 2 indirizzano quindi le imprese a confrontarsi con nuovi parametri più oggettivi di giudizio sull’affidabilità aziendale. Tale metodologia si diffonderà sempre più nel mondo bancario a livello europeo e rappresenterà una grande opportunità per le aziende che sapranno cogliere questa nuova cultura di Rating.
Opportunità di trasparenza sia all’interno delle imprese sia nei rapporti con il mondo economico in generale e con gli istituti bancari in particolare.
In questo contesto generale anche dal mondo agricolo arrivano l’attenzione e le preoccupazioni riguardo alle nuove regole di concessione del credito da parte delle banche, ancor di più in un momento in cui la necessità di finanziamento esterno sembra sia in aumento rispetto al recente passato.
Da queste riflessioni (e dalla consapevolezza di avere a disposizione un patrimonio informativo unico per la realtà agricola dell’Emilia-Romagna: bilanci aziendali riclassificati dai dati della Rete di Informazione Contabile Agricola (RICA) presenti presso l’Osservatorio Agroalimentare regionale ed ulteriori dati tecnici e qualitativi desunti dalla stessa base informativa) è maturato e si è sviluppato il progetto Cre.A, di seguito denominato Crea.
Crea, avviato a fine 2006 con l’obiettivo di realizzare un supporto per gli imprenditori agricoli finalizzato alla valutazione delle nuove opportunità di ricorso al credito introdotte da Basilea 2, si conclude nella prima metà del 2007 mettendo a disposizione un servizio web dedicato agli imprenditori agricoli.
L’esigenza di definire un metodo proprio per le imprese agricole è scaturita dalla valutazione dei risultati desunti dall’applicazione delle metodologie classiche, consolidate nel mondo bancario, alla base dati delle imprese agricole dell’Osservatorio agro-alimentare dell’Emilia-Romagna. 
I metodi classici determinano uno score molto elevato, con basso rischio di default delle imprese, dovuto principalmente al peso attributo in modo preponderante al patrimonio aziendale. 
Tale risultato, pur vantaggioso per l’accesso al credito, non risultava soddisfacente al fine di delineare le dinamiche delle imprese agricole che, pur risultando fortemente patrimonializzate, a fronte del ricorso al credito e alla necessità di restituire il credito concesso necessitano di un approfondimento e di un giusto riequilibrio del peso assegnato alle dinamiche economiche, reddituali e di equilibrio finanziario.
Il metodo ad hoc definito per le imprese agricole deriva e poggia su due metodi di riferimento: EM Score di Altman (adottato dalle società finanziarie per le PMI) ed il metodo di Moody’s (RiskCalc 3.1 Italy per le PMI italiane). 
Il metodo ad hoc derivato, denominato EMScore Agricolo, rivede i pesi attribuiti ad aspetti quali la redditività o la capacità di sviluppo aziendale e di equilibrio finanziario capaci di calmierare il peso, pur determinante, della patrimonializzazione delle imprese agricole in base alle analisi
storiche e statistiche dei bilanci delle imprese agricole dell’Osservatorio agroalimentare regionale effettuate su un medio periodo.
Il calcolo dell’EMScore Agricolo permette all’impresa non solo di fare un’autodiagnosi ma anche ottenere informazioni utili per avviare un processo di miglioramento del proprio rating, con la conseguenza di ridurre il rischio di chiusura dell’impresa ed aumentare la capacità di creare valore in futuro.
Per soddisfare tale esigenza e per analizzare il Rating creditizio delle imprese agricole dell’Emilia-Romagna nel suo complesso, si è proceduto alla determinazione di benchmarks con cui confrontare i risultati del Rating interno delle singole aziende. 
I dati di confronto che costituiscono il Rating di riferimento, sono stati determinati attraverso lo studio statistico pluriennale dei dati di bilancio dell’Osservatorio agro-alimentare regionale e la successiva stratificazione dei risultati effettuata sulla base dell’indirizzo produttivo (Orientamento Tecnico Economico-OTE) e della potenzialità economica a produrre (Unità Dimensione Europea-UDE).
L’entità dell’intero patrimonio informativo analizzato ha suggerito l’opportunità di fornire una chiave di lettura per l’interpretazione dei dati a livello aggregato. A tal fine la classica matrice di attribuzione del voto sintetico finale espresso in lettere secondo la scala di Standard & Poor’s è stata raggruppata sinteticamente in tre aree che permettono una semplice e chiara visione del posizionamento della singola azienda in termini sintetici e di immediata interpretazione:
− Sicurezza (da AAA a BBB-);
− Vulnerabilità (da BB+ a BB-);
− Rischiosità (da B+ a D).
I risultati ottenuti che evidenziamo nei grafici pubblicati, sono stati possibili applicando il metodo EMScore Agricolo a 5.399 osservazioni analizzate nella base dati delle imprese agricole dell’Emilia-Romagna per l’ultimo quadriennio disponibile (anni dal 2003 al 2006).
La prima analisi interessante  pone in relazione la distribuzione delle aziende con le classi di Rating e con le aree di affidabilità definite. La distribuzione di tipo gaussiano con cui le aziende si collocano sull’asse delle classi di rating, rileva la maggior frequenza delle imprese
nell’area intermedia di vulnerabilità. Tale andamento trova conferma in altri studi effettuati in altri settori, tra cui l’analisi effettuata sulle PMI in Italia da Unioncamere e lo studio della CNA regionale Emilia-Romagna sulla situazione delle Piccole e Medie Imprese in Italia in vista dell’applicazione di Basilea 2.
Merita un approfondimento la numerosità delle aziende appartenenti alla classe di eccellenza AAA . L’utilizzo dell’EMScore Agricolo ha riequilibrato il peso di tutte le componenti del Rating (redditività, patrimonializzazione, autofinanziamento e flessibilità). Infatti le aziende si distribuiscono sulla curva con le medesime modalità delle altre aziende di altri settori dove il patrimonio non costituisce parte preponderante ma, laddove tutte le componenti risultano contribuire positivamente al rating ed in particolare il valore del patrimonio risulta molto elevato, le aziende si collocano, a fini di valutazioni del merito creditizio, in classe di eccellenza AAA (circa il 9%).
E' pure interessante osservare per ogni anno analizzato la percentuale di casi appartenenti alle diverse aree di affidabilità. In tutti gli anni considerati si conferma una percentuale di aziende, circa il 20%, in area di rischiosità ed il restante 80% appartiene all’insieme vulnerabilità e sicurezza.
Infine, è stato possibile osservare per gli ordinamenti produttivi con maggior numero di presenze, la percentuale di casi appartenenti alle diverse aree di affidabilità, Anche in questa analisi si conferma una percentuale di aziende di circa il 20-24% collocate in area di rischiosità ed il restante 80% posizionate nell’area di vulnerabilità-sicurezza. 
Fa eccezione l’ordinamento produttivo specializzato nella produzione di latte bovino, dove si riduce in modo significativo il “rischio” a favore della “sicurezza”. L’entità degli investimenti produttivi e finanziari, in questa specifica tipologia, va ad accentuare una patrimonializzazione già consistente in tutte le imprese agricole, premiando il merito creditizio.
Il servizio alle imprese per la valutazione del merito creditizio è stato realizzato a conclusione del progetto CREA, utilizzando le metodologie descritte ed i riferimenti disponibili. 
Tale servizio sperimentale per le imprese agricole, denominato “CREdito Assistito”, è fruibile all’indirizzo www.retecontabile-er.it Con questo servizio le imprese potranno procedere alla valutazione del proprio merito creditizio. Il servizio restituisce un risultato di sintesi (Rating) e ne analizza le sue componenti finanziarie.
Potranno accedere al servizio le aziende che ne faranno richiesta accreditandosi opportunamente sul sito. I dati di base necessari alla valutazione del Rating possono essere inseriti on-line o si potranno utilizzare quelli già disponibili presso la base dati regionale della rete di informazione contabile se l’azienda appartiene a questo insieme. In questo caso l’utente dovrà semplicemente
avviare il calcolo del Rating e il servizio si farà carico di mostrare le informazioni rielaborate e fornire il rating in un cruscotto riepilogativo che guida l’utente anche alla comprensione delle dinamiche aziendali ed evidenzia le leve su cui agire per il miglioramento. 
Il calcolo del Rating aziendale o interno utilizza l’algoritmo EMscore Agricolo e fornisce il dato di sintesi sulla base della scala descritta e della classe di affidabilità di appartenenza. 
Oltre al dato di sintesi è disponibile la valutazione finanziaria delle principali componenti che lo hanno determinato: flessibilità, autofinanziamento, redditività e patrimonializzazione.
Ad ogni componente è attribuito il proprio Rating. Qualora l’utente desideri confrontare il proprio Rating con il Rating di riferimento (benchmark) potrà avviare il processo di confronto e affiancare i propri risultati con quelli di aziende simili per indirizzo produttivo e dimensione economica.

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Progetto Crea (Credito Assistito) cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna ai sensi della L.R. n. 28/1998 Det. Reg. 17449 del 05.12.2006 e realizzato dalla società Dinamica srl (responsabile di progetto dott.ssa Giulietta Magagnoli e con la consulenza specialistica del Dott. Marco Core di Studio Professionale Associato). Il progetto prevede l’elaborazione di un Rating interno Emilia Romagna ad hoc per le imprese agricole per valutarsi, confrontarsi, avere coscienza dei propri punti di forza e di debolezza, capire le leve di sviluppo e competizione, nonché migliorare il rapporto banca impresa. Link in rete: http://www.retecontantabile-er.it/
Per informazioni: core@koanspa.com
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