30 dicembre 2005

e Diogene disse: "cerco l'uomo" (o anche la donna)


I nostri uffici non sono proprio come la botte di Diogene, ma sono semplici ed essenziali.
Il nostro lavoro non è proprio andare in giro con il lanternino ma quando, nei progetti di business intelligence, scaviamo nei database aziendali alla ricerca di informazioni significative e delle persone che realmente mandano avanti le cose, ci sentiamo un pò vicini a Lui.
Quindi, giovani studenti di economia, se tutto questo Vi interessa e volete fare uno stage o una tesi di laurea sui temi e le applicazioni della business intelligence, potreste venire farlo nella nostra piccola "botte".
Ma mi raccomando, scrivete solo se il vostro "lanternino" brucia di un bel fuoco brillante e vivace !

societas delinquere non potest, ma quasi

La notizia di ieri è che la Società Unipol è indagata per l'ipotesi di responsabilità oggettiva nelle note vicende della Banca Antonveneta - Popolare di Lodi (ora BPI).

Sulle prime si potrebbe pensare di aver inteso male, ma tutti i notiziari hanno ben specificato che non era un amministratore ad essere indagato, bensì proprio la società, per non avere attuato un adeguato sistema di controlli interni atti a prevenire eventuali reati.

Meglio dunque approfondire la cosa risalendo direttamente alla fonte normativa che è il Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231, che disciplina la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica.

La lettura di alcuni articoli, tratti dal testo del decreto, chiarisce immediatamente di cosa si sta parlando:

Articolo 1.
Soggetti

1. Il presente decreto legislativo disciplina la responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato.
2. Le disposizioni in esso previste si applicano agli enti forniti di personalità giuridica e alle società e associazioni anche prive di personalità giuridica.
3. Non si applicano allo Stato, agli enti pubblici territoriali, agli altri enti pubblici non economici nonché agli enti che svolgono funzioni di rilievo costituzionale.

Articolo 2.
Principio di legalità

1. L'ente non può essere ritenuto responsabile per un fatto costituente reato se la sua responsabilità amministrativa in relazione a quel reato e le relative sanzioni non sono espressamente previste da una legge entrata in vigore prima della commissione del fatto.

...

Articolo 5.
Responsabilità dell'ente

1. L'ente è responsabile per i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggio:
a) da persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell'ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale nonché da persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo dello stesso;
b) da persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti di cui alla lettera a).
2. L'ente non risponde se le persone indicate nel comma 1 hanno agito nell'interesse esclusivo proprio o di terzi.

Articolo 6.
Soggetti in posizione apicale e modelli di organizzazione dell'ente

1. Se il reato è stato commesso dalle persone indicate nell'articolo 5, comma 1, lettera a), l'ente non risponde se prova che:
a) l'organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi;
b) il compito di vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli e di curare il loro aggiornamento è stato affidato a un organismo dell'ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo;
c) le persone hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente i modelli di organizzazione e di gestione;
d) non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell'organismo di cui alla lettera b).
2. In relazione all'estensione dei poteri delegati e al rischio di commissione dei reati, i modelli di cui alla lettera a), del comma 1, devono rispondere alle seguenti esigenze:
a) individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi reati;
b) prevedere specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l'attuazione delle decisioni dell'ente in relazione ai reati da prevenire;
c) individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati;
d) prevedere obblighi di informazione nei confronti dell'organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli;
e) introdurre un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello.
3. I modelli di organizzazione e di gestione possono essere adottati, garantendo le esigenze di cui al comma 2, sulla base di codici di comportamento redatti dalle associazioni rappresentative degli enti, comunicati al Ministero della giustizia che, di concerto con i Ministeri competenti, può formulare, entro trenta giorni, osservazioni sulla idoneità dei modelli a prevenire i reati.
4. Negli enti di piccole dimensioni i compiti indicati nella lettera b), del comma 1, possono essere svolti direttamente dall'organo dirigente.
5. E' comunque disposta la confisca del profitto che l'ente ha tratto dal reato, anche nella forma per equivalente.

08 dicembre 2005

Le competenze e le esperienze


Noi dello Studio Professionale Associato abbiamo maturato le nostre competenze in ambiti professionali direzionali e consulenziali. Quindi riusciamo a coniugare la conoscenza dei meccanismi profondi e del linguaggio "tipici" dell'azienda, con la flessibilità e la conoscenza a vasto raggio della consulenza.

Non è facile trovare persone che, combinando queste caratteristiche, sanno "entrare in Azienda", sanno cioè rendersi rapidamente operativi nel contesto aziendale, pur senza diventare invadenti. Ed è per questo che il nostro contributo è stato apprezzato dai nostri clienti in progetti di:

Business Intelligence: le principali realizzazioni


Studio Professionale Associato ha una vasta esperienza nell'ambito dei progetti di business intelligence.
Da sempre ci siamo occupati del controllo direzionale, un ambito dove i fattori determinanti sono dati dalla qualità e dalla chiarezza dell'informazione.
Ed è con questa idea che affrontiamo i progetti di business intelligence, dove l'aspetto tecnologico gioca un ruolo importante, per le prestazioni e la potenza di analisi, ma rimane pur sempre un mezzo con il quale mettere a disposizione degli operatori aziendali un sistema di effettivo controllo dell'andamento delle aree d'affari. Un sistema basato su informazioni chiare, cioè facilmente comprensibili e tracciabili fino alla fonte dei dati originaria.
Ed è con questa idea ben chiara che abbiamo realizzato questi progetti:

società
ambito
del progetto
ambiente software
di riferimento

Burgo Group Commerciale, acquisti e investimenti, margini prodotti e clienti
Reporting di Tesoreria e di Bilancio
· AS400 (file transazionali)
· Sql Server (Data warehouse)
·
Business Objects (Reporting)

GP - Carla G. Commerciale · AS400 (file transazionali)
· Sql Server (Data warehouse)
· Brio Query (Reporting)

Gruppo Cremonini Div. Ristorazione a Bordo Treno.
Moto spa: gestione aree di servizio autostradali
Bilancio Consolidato di Gruppo
· AS400 e Oracle (file transazionali)
· Sql Server (Data warehouse)
· Business Objects (Reporting)

Galbusera Commerciale, credito, produzione, controllo di gestione · AS400 (file transazionali e
data warehouse)
· Brio Query (Reporting)

Arch Coatings Commerciale · AS400 (file transazionali)
· Oracle (Data warehouse)
· Business Objects (Reporting)

Gruppo Editoriale L'EspressoLa Repubblica Investimenti e Ciclo Passivo · AS400 (file transazionali)
· Oracle (Data warehouse)
· Business Objects (Reporting)

Tellure Rota Commerciale e Produzione · AS400 (file transazionali)
· Sql Server (Data warehouse)
· Business Objects (Reporting)


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