09 gennaio 2008

Anche gli zeri contano

sulle applicazioni di business intelligence nel campo del reporting finanziario


Parlando di business intelligence si è portati di solito a pensare a sistemi di analisi di dati di vendita.
Certamente nell' ambito delle vendite questa tecnica ha espresso il massimo potenziale, per la capacità intrinseca di elaborare e analizzare grandi moli di dati, a partire da righe elementari di fatturato tipicamente dettagliate per data, cliente e articolo, con tutte le loro possibili combinazioni ed aggregazioni.
Tuttavia le tecniche e gli strumenti di data warehousing e di business intelligence trovano un impiego "ideale" anche nell'ambito del reporting finanziario, per le fasi cruciali di trattamento dei dati provenienti dai sistemi contabili, fino al confezionamento dei "book", cioè dei fascicoli indirizzati agli investitori o all'alta direzione aziendale.
Di solito queste fasi non sono adeguatamente supportate dai pacchetti contabili, nè tantomeno dai pacchetti di gestione della tesoreria o di elaborazione dei bilanci consolidati che giungono, nei casi migliori, a produrre reports standardizzati, utilizzabili ai fini di controllo ma non direttamente confezionabili nei book ufficiali.
Questo è dovuto a due principali cause:
  • Anche i pacchetti più sofisticati non arrivano a produrre quelli che noi chiamiamo i "numeri definitivi", mancando della flessibilità necessaria per potere fornire esattamente tutte le righe che dovranno confluire nei reports ufficiali. Facendo un esempio banale, cui è ispirato il titolo di questo articolo, buona parte delle elaborazioni di E.T.L. (*) che abitualmente ci troviamo ad impostare in questo ambito, riguarda la generazione di righe di bilancio con importi a zero, righe necessarie per mantenere l'omogeneità degli schemi di reporting che vanno a comporre le varie sezioni del reporting package.
  • Gli stessi pacchetti sono carenti nella formattazione grafica dei reports, o necessitano di interventi di "programmazione" per il confezionamento grafico dei reports.
Questi due limiti fanno sì che le fasi finali di preparazione dei reporting finanziari, nella gran parte dei casi, vengano eseguite avvalendosi di fogli elettronici. Lavoro non certo agevole e, soprattutto, molto rischioso per le innumerevoli trappole che si vanno a disseminare nei tanti fogli di calcolo predisposti in queste attività.

I significativi progetti che abbiamo condotto lo scorso anno in questo ambito (reporting di tesoreria e bilancio per Burgo Group e reporting package di bilancio consolidato per il Gruppo Cremonini) ci hanno rafforzato nella nostra convinzione che, anche nell'ambito del reporting finanziario, l'adozione degli strumenti e delle tecniche di business intelligence è portatrice di considerevoli benefici.

Per ulteriori informazioni potete rivolgervi ai nostri consulenti di riferimento per questi progetti: Marcello Saponaro e Giorgio Montanari.

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(*) E.T.L. (Extraction, Transformation and Load) è la sigla che identifica le attività di elaborazione dati alla base del data warehousing. Altre attività significative di E.T.L. che vengono svolte in questo ambito riguardano, ad esempio, la generazione dei dati relativi ai flussi finanziari, a partire dalle variazioni di stato patrimoniale, oltre ad alcuni specifici movimenti di conto economico.